Gli effetti indesiderati dei vaccini antiinfluenzali sono gli stessi tutti gli anni.
I più comuni sono lievi e passeggeri: si può avere una reazione locale nel punto di iniezione (di solito un indolenzimento o indurimento sotto pelle, a volte con un arrossamento di tipo infiammatorio), occasionalmente un po’ di febbre dovuta alla reazione del vaccino, quasi sempre inferiore a 38°C e della durata di 24-36 ore, a volte con associati dolori articolari e muscolari simili a quelli provocati dall’influenza. Questi effetti passano da soli e non richiedono cure.
Pratico in media 3-400 vaccinazioni all’anno dal 1989.
In oltre 30 anni e più di 7.000 vaccinazioni, ho rilevato solo
lievi reazioni locali o febbre, e solo occasionalmente.
Sono possibili, ma non frequenti, reazioni allergiche, come con qualunque farmaco, che si manifestano con chiazze di arrossamento e prurito sulla pelle, o orticaria, anche a distanza dalla sede di infezione. Reazioni allergiche gravi (tipo shock anafilattico) sono molto rare. Chi avesse una reazione allergica (che può comparire a distanza di ore dalla somministrazione) lo deve segnalare al medico, per decidere se è posibile ripetere il vaccino negli anni successivi, o sarà da evitare per il rischio di reazioni più gravi.
Le reazioni più gravi segnalate con l’uso del vaccino sono molto rare, altrimenti il vaccino non si potrebbe somministrare a milioni di persone – tanto più quelle in condizioni di salute precarie – come viene fatto da oramai molti anni in moltissimi paesi del mondo.
Possibili reazioni avverse importanti:
- Malattie del sistema emolinfopoietico: abbassamento delle piastrine, infiammazione delle ghiandole linfatiche
- Malattie del sistema nervoso: nevralgie, perdita transitoria della sensibilità, convulsioni febbrili, disturbi neurologici quali encefalomielite, nevriti e sindrome di Guillain Barré (una forma di polinevrite che può essere grave, e capita in circa un caso ogni 100.000/1.000.000; peraltro può capitare anche in persone non vaccinate con frequenza simile e non è stato accertato che venga causata dal vaccino o che sia più frequente dopo le vaccinazioni)
- Patologie del sistema circolatorio: vasculiti (infiammazione delle arterie) associate in casi molto rari a transitorio interessamento renale
Il vaccino può essere meno efficace, o del tutto inefficace, in presenza di deficit del sistama immunitario, causate da malattie (ad esempio l’AIDS) o da cure immunosoppressive (ad esempio cortisonici o chemioterapie antitumorali).
Il vaccino non va somministrato:
- in presenza di malattie febbrili o infezioni, fino a guarigione
- alle persone che abbiano avuto reazioni allergiche GRAVI al vaccino in precedenti somministrazioni, o che presentino ipersensibilità ai principi attivi, ad uno qualsiasi degli eccipienti, ed ai residui, quali uova e proteine del pollo. Il vaccino può contenere residui delle seguenti sostanze: formaldeide, gentamicina solfato e sodio desossicolato.
Donne in gravidanza e allattamento
Il vaccino può essere somministrato alle donne in gravidanza, anche nel primo trimestre se sono a rischio di complicazioni in caso di influenza, altrimenti è consigliato dal secondo trimestre in poi. Può essere somministrato anche alle donne che allattano.
******
GLI ESPERTI CONCORDANO NELL’AFFERMARE CHE I BENEFICI
DELLA VACCINAZIONE ANTIINFLUENZALE SUPERANO LARGAMENTE I RISCHI
Se ha bisogno di ulteriori informazioni o chiarimenti, non esiti a chiederli.
Per approfondire:
- A chi è raccomandata la vaccinazione antiinfluenzale
- Come comportarsi in caso di influenza e sintomi di allarme
- Prevenzione del contagio (a parte il vaccino) e norme igieniche